Certamente è una delle ultime tendenze nel settore vino, ma quel che è certo è che i rosati stanno vivendo una nuova fase di ascesa.
Se ne producono molte tipologie: dagli spumanti Charmat e Metodo Classico, ai frizzanti, fino ad arrivare ai fermi. I rosé hanno davvero un carattere versatile e internazionale, tanto che se ne sono innamorati francesi, italiani e americani!
Noi di Perlage, non potevamo non dedicare uno spazio ai vini rosati!! Nella nostra gamma se ne contano ben tre 100% biologici: Afra Prosecco DOC Rosé, Perlapp Rosé ed E’ Bio Rosato Veneto IGT .
Il vino rosato si produce utilizzando uve rosse, le cui bucce se lasciate a contatto con il mosto per alcune ore, rilasciano dei pigmenti colorati che daranno poi vita alle diverse sfumature di rosa. Sarà proprio la durata di questo contatto a determinare la tonalità.
A questo metodo, definito macerazione, se ne aggiungono altri: il metodo del vino grigio o blush wine nel quale bucce e mosto sono separati subito dopo la pigiatura; il salasso nel quale le uve sono lasciate a fermentare per 24 ore e dopodiché si separa una parte di mosto che viene poi avviato alla produzione del vino rosato. La fusione è utilizzata per la produzione degli spumanti rosati, nella vasca contenente vino bianco base si aggiunge una piccola percentuale di vino rosso base e si procede con la fermentazione.
Sono molte le sfumature che possono caratterizzare un vino rosato, dalle più delicate, tendenti al grigio, alle più cariche, che potremmo quasi definire rosso.
Il rosa tenue: tonalità molto delicata che a volte è definita “buccia di cipolla”. Il rosa cerasuolo gradazione più intensa che ricorda il color ciliegia. In fine il rosa chiaretto, una sfumatura intensa vicinissima al rosso.
Per gli abbinamenti la parola d’ordine è versatilità. I vini rosati sono estremamente versatili e anche per questo riscuotono molto successo tra chef e wine lover. Per facilitare l’abbinamento cibo-vino rosato Perlage consiglia di abbinare i vini rosati più leggeri e meno strutturati a piatti come: antipasti di mare, crostacei, risotti di verdure e formaggi freschi. Mentre con i vini rosati più carichi e strutturati possiamo osare con piatti più conditi, dove vi sia anche del sugo di pomodoro oppure carni bianche, arrosti, affettati e formaggi di media stagionatura.
Pare che a contendersi la nascita del primo vino rosato siano Italia e Francia. Secondo una leggenda il vino rosato nasce in un paesino del Lago di Garda per mano di un prete un po’ sfaccendato. Storicamente si fa risalire l’arrivo del rosato sulle nostre tavole alla Seconda Guerra Mondiale, quando in una cantina salentina si iniziò a produrre un vino rosato destinato agli americani. Per alcuni storici invece questa tipologia di vini nasce in Francia a fine ‘800. Mentre, nei primi anni ‘70 del XX Secolo, nasceva negli Stati Uniti un vino conosciuto come White Zinfandel– definito “vino nato per sbaglio”-, ottenuto dalla vinificazione in bianco dell’uvaggio rosso Zinfandel.
Quel che è certo è che ancora oggi aree quali Provenza, Languedoc e Italia sono le aree dove si produce e si consuma la maggiore quantità di vini rosati.
A seguire troviamo Stati Uniti, Spagna, Germania e Regno Unito.